La civetta è, per i Nativi, l’aquila della notte, ci porta sempre messaggi importanti.
Racconta di guardare al di là dei propri limiti, di uscire dalla zona di confort per sperimentare, di smettere di avere paura. Insegna a danzare nella notte, a sentirsi a proprio agio nel buio, quando passiamo dei momenti cupi, dove perdiamo la speranza e non riusciamo più a pensare a una luminosa alba.
La civetta si muove nel silenzio più completo diventando parte dell’ambiente, è questo il suo insegnamento più importante, nutrirsi di silenzio per imparare ad ascoltare, in modo da percepire le cose che sfuggono agli altri, per riconoscere la verità e per interpretare i segnali che incontriamo sul nostro cammino. Rappresenta la chiaroveggenza, l’antica magia della natura, parla di comprensione, di lucidità e di affidarsi alle leggi dell’universo.
Nell’immaginario collettivo i rapaci notturni, come la civetta, vengono spesso associati alle disgrazie e alla morte, ovviamente è un luogo comune più associato al buio e alla notte che sono tra le paure ancestrali dell’essere umano, che agli animali. Incontrare una civetta sul nostro percorso porta sicuramente a fare attenzione a dove siamo noi rispetto alle nostre paure, a cosa facciamo per liberarcene, se accettiamo passivamente il loro carico o come la civetta, penetriamo il nostro buio interiore e usciamo dalle tenebre attraverso la luce della saggezza. La conoscenza è l’unico veicolo che possiamo utilizzare per toglierci dall’ignoranza, dalla cecità e dalla paura.
Quando incontriamo questa meravigliosa amica, sarebbe utile, per alcune settimane, portare addosso o nella stanza da letto un simbolo che la rappresenta, va benissimo un ciondolo, una statuina in qualsiasi materiale, un’ acchiappasogni appeso sopra il letto.